Sai cosa significa il termine Tutù? Una parola dal suono tipicamente infantile, il cui significato letterale è infatti “sederino”, ad indicare la parte del corpo su cui poggia la nuvola di tulle tipica di questo abito. Il primo tutù fu indossato nel 1832 da Maria Taglioni nell’opera la Silphyde. La necessità era sia di alleggerire i costumi di scena indossati fino a quel momento e quindi di permettere alla ballerina di eseguire le coreografie con più facilità, ma anche di conferire un aspetto più etereo alla ballerina stessa. La vaporosa gonna in tulle, molto audace per quell’epoca in quanto scopriva piedi e polpacci, creò un vero e proprio scandalo. Ma come la storia insegna ogni scandalo porta con sé molta popolarità! I teatri cominciarono infatti ad affollarsi di uomini facoltosi pronti ad ammirare le gambe delle protagoniste e questo creò un notevole introito per le compagnie di danza le quali decisero di posizionare sul palco delle lampade a gas proprio per illuminare la scena dal basso verso l’alto. Ciò, unito al fatto che il tulle sia un tessuto altamente infiammabile, creò non pochi incidenti.

Bastava infatti un movimento troppo vicino alla lampada, un moto d’aria, una fiammella troppo alta ed ecco il tutù prendere fuoco in un baleno. La cosa ancor più sconvolgente è il fatto che quando le autorità presero provvedimenti per incentivare l’utilizzo di tulle ignifugo, le ballerine e gli addetti ai lavori si rifiutarono categoricamente. La spiegazione fu che questo nuovo tessuto avrebbe reso il tutto meno vaporoso, meno etereo e avrebbe conferito quel colore giallognolo tipico degli indumenti invecchiati. L’unico passo in avanti in termini di sicurezza fu quello di avere sempre una scorta di acqua dietro le quinte per intervenire nel caso in cui le ballerine diventassero torce di fuoco umane… da non credere!! Ma fortunatamente siamo evoluti negli anni ed oggi la sicurezza è diventata uno dei fondamenti del nostro lavoro.

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