N°3 – Novembre 2021

N°3 – Novembre 2021

Bentrovati lettori o forse dovrei scrivere giovani sognatori!

Vi sono mancato? 

O mi siete mancati?

Mentre Voi, estasiati a contemplare Amore e Psiche con l’eco del pensiero di Apuleio <Perché forte come la morte è l’amore, tenace come gli inferi e la passione>, io… lupo solitario sognatore, prendevo un’altra via per dirigermi negli Urali.

Ed oggi, eccoci qua, pronti a volare verso Nev’jansk.

Negli Urali? In questa città dal nome impronunciabile!

Miei giovani sognatori… fidatevi di me.

Ma nevica… c’è freddo, cosa dovremmo vedere di così importante?

Brontoloni… giovani sognatori brontoloni… si parte!

Bagnata dal fiume Nejva, a 100 km da Ekaterinurg, negli Urali, sorge una piccola cittadina il cui nome è associato alla produzione di icone e a una torre omonima nota per la sua inusuale pendenza: Nevjansk. Oggi la torre inclinata di Nevjansk è al centro di un curioso progetto che ha accostato la torre russa costruita tra il 1721 e il 1725 per volere dell’imprenditore Akinfij Demidov alla ben più nota torre di Pisa.

I parallelismi e le similitudini delle due costruzioni, accomunate da una singolare pendenza (la torre di Pisa presenta un’inclinazione di 3,9 gradi, quella di Nevjansk di 3,2). Alte rispettivamente 58,4 metri e 57,5 metri, entrambe sono incorniciate da una piazza, dove svetta una cattedrale che fa ombra su un ampio prato (la Cattedrale della Trasfigurazione a Nevjansk e la cattedrale di Santa Maria Assunta nella celeberrima piazza del Duomo di Pisa). Tra giochi di luce e angolature particolari, si mette a confronto i due monumenti, con le loro somiglianze e le loro diversità, immaginando un destino comune: un legame invisibile e sottile che contribuisce ad avvicinare, pur solo nell’immaginario, la Russia all’Italia. 

Secondo gli esperti, la torre di Nevjansk si sarebbe inclinata durante la costruzione e sarebbe stata ultimata tenendo conto di questa pendenza. Sono molte le leggende che circolano sul suo conto, alimentando l’interesse dei turisti che vengono da ogni parte della Russia per ammirare quella lontana cugina della torre di Pisa. 

Entrambe le costruzioni sono frutto di un periodo di benessere economico vissuto all’epoca dalle rispettive città; ed entrambe, neanche a farlo apposta, sono legate ad alcune interessanti scoperte scientifiche: se la torre di Pisa, secondo la leggenda, fu teatro dell’esperimento della caduta dei gravi compiuto da Galileo Galilei dalla sommità dell’edificio (in realtà un falso storico, poiché lo scienziato non lo realizzò mai, affidandosi invece a un sorprendente esperimento mentale), la torre di Nevjansk ospitava un laboratorio per la ricerca della composizione del ferro, dove venivano studiate le proprietà del metallo e le caratteristiche della sua fusione.  

Secondo lo storico degli Urali, Karfidov, la torre di Nevjansk è molto più complessa di quella di Pisa, che fu costruita da diversi architetti in quasi due secoli (1174-1372). “È questa la differenza principale: i nomi dei costruttori che lavorarono al progetto russo e lo scopo della sua costruzione sono pressoché sconosciuti; ciononostante, riuscirono in pochi anni a creare una struttura multifunzionale che funge da campanile, torre di guardia, orologio, ‘camera del tesoro’, laboratorio e prigione temporanea”, ha detto Karfidov. Un mistero doppiamente intrigante se si tiene conto che ancora oggi non è dato sapere da dove provengano le dieci campane inglesi e l’orologio a carillon della torre di Nevjansk. Le campane, infatti, riportano un’iscrizione in latino: “Richard Phelps, Londra, 1730”. Anche gli orologi della torre sono inglesi: risalgono al XVIII secolo e da allora sono stati riparati solo tre volte. In diverse occasioni hanno suonato le melodie dell’opera “Una vita per lo zar” di Mikhail Glinka. 

Si ipotizza che il sotterraneo della torre russa fosse un laboratorio segreto per la produzione di monete d’argento contraffatte. “La maggior parte dei visitatori chiede di vedere le cantine dove i membri della famiglia Demidov coniavano denaro falso e dove venivano incatenati gli sfortunati lavoratori. Si tratta ovviamente di leggende, che rendono la storia della torre ancor più intrigante”, ha detto Karfidov.

Sullo sfondo di questi misteri che si perdono nel tempo, sorge un pensiero… Chissà che un giorno non si riesca a far sapere alle persone italiane che in Russia esiste una torre che in qualche modo ricorda, e rende omaggio, a quella di Pisa.

I sogni hanno sempre un senso!

Nonpertutti

MAMDG

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