Bentrovati viaggiatori e Buon Anno Nuovo con infiniti viaggi verso dove?
Solo il vento lo dirà…
Avete mai visto il vento?
Solito brusio dal pubblico…
impossibile vederlo!
…
No… è possibile vederlo tra la fronde degli alberi…
quando scompiglia i capelli…
…
quando…
Lei…
Roberte…
“Quando il vento mi porta il tuo profumo…”
…
Andiamo viaggiatori…
Nel corso della storia in molti hanno cercato di attribuirsi le origini del profumo. Ma chi ha davvero inventato il profumo? E soprattutto, quando è nato?
I primissimi recipienti per cosmetici ritrovati in Medio Oriente risalgono al 7000 a.C., ma furono gli Egizi a porre le basi per la produzione e l’utilizzo di profumi e aromi. Il profumo, infatti, era parte integrante di tutti i riti sacri di questa civiltà. Alle essenze di olibano, mirra e laudano era attribuito il potere di avvicinare l’anima agli dei e assicurarle la protezione durante il viaggio verso l’aldilà.
Profumo e dimensione sacrale formavano un nesso tanto inscindibile che il profumo veniva chiamato “sudore divino” e ogni tempio possedeva un piccolo laboratorio in cui i sacerdoti preparavano gli aromi da bruciare. Il ricettario degli incensi era inciso sulle pareti di queste stanze, eppure alcuni ingredienti venivano ricordati soltanto a voce, per mantenere il segreto fra le mura del tempio.
E poi… e poi… e poi… giungiamo al tempo nostro…
…
“Qualsiasi vento è vento di mare, e qualsiasi città, anche la più continentale, nelle ore di vento – è marittima. C’è odor di mare, no, ma: c’è aria di mare, l’odore lo aggiungiamo noi. Anche il vento del deserto è di mare, anche quello della steppa è di mare. Giacché al di là di ogni steppa e di ogni deserto – c’è il mare, l’oltredeserto, l’oltresteppa… Ogni viuzza in cui tira vento è la viuzza di un porto”. Marina Cvetaeva
…
Nonpertutti
MAMDG
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