N° 16 – Gennaio 2023

N° 16 – Gennaio 2023

Bentrovati viaggiatori e Buon Anno Nuovo con infiniti viaggi verso dove? 
Solo il vento lo dirà…
Avete mai visto il vento?
Solito brusio dal pubblico… 
impossibile vederlo!

No… è possibile vederlo tra la fronde degli alberi… 
quando scompiglia i capelli… 

quando…
Lei… 
Roberte…
“Quando il vento mi porta il tuo profumo…”


Andiamo viaggiatori… 
Nel corso della storia in molti hanno cercato di attribuirsi le origini del profumo. Ma chi ha davvero inventato il profumo? E soprattutto, quando è nato? 
I primissimi recipienti per cosmetici ritrovati in Medio Oriente risalgono al 7000 a.C., ma furono gli Egizi a porre le basi per la produzione e l’utilizzo di profumi e aromi. Il profumo, infatti, era parte integrante di tutti i riti sacri di questa civiltà. Alle essenze di olibano, mirra e laudano era attribuito il potere di avvicinare l’anima agli dei e assicurarle la protezione durante il viaggio verso l’aldilà.
Profumo e dimensione sacrale formavano un nesso tanto inscindibile che il profumo veniva chiamato “sudore divino” e ogni tempio possedeva un piccolo laboratorio in cui i sacerdoti preparavano gli aromi da bruciare. Il ricettario degli incensi era inciso sulle pareti di queste stanze, eppure alcuni ingredienti venivano ricordati soltanto a voce, per mantenere il segreto fra le mura del tempio.
E poi… e poi… e poi… giungiamo al tempo nostro…

“Qualsiasi vento è vento di mare, e qualsiasi città, anche la più continentale, nelle ore di vento – è marittima. C’è odor di mare, no, ma: c’è aria di mare, l’odore lo aggiungiamo noi. Anche il vento del deserto è di mare, anche quello della steppa è di mare. Giacché al di là di ogni steppa e di ogni deserto – c’è il mare, l’oltredeserto, l’oltresteppa… Ogni viuzza in cui tira vento è la viuzza di un porto”. Marina Cvetaeva

Nonpertutti 
MAMDG

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