N° 12 – Settembre 2022

N° 12 – Settembre 2022

Ben trovati Viaggiatori.
Tornati dalle vacanze estive?
Dove siete stati?
Cosa avete visto?
Sicuramente luoghi esotici o vette altissime o…
O siete rimasti nelle vostre dimore perché impossibilitati a viaggiare…
Non importa… oggi si torna a viaggiare e…

E?

La sua voce, il suo sguardo, il suo profumo… uno dei suoi vestiti naif… è lei!

Rob….!!!

Roberte il mio nome è Roberte ma tutti mi chiamano Roberta

Roberte dove sei stata? 

Nel sud della Francia! Casa…

Raccontami….

Brusio nella sala!!!

E noi? 

Uno alla volta… vi prego!
Uno alla volta!

New York… Riccione… Sestola… Aosta… Mar Rosso… Rimini…

Roberte raggiungimi sul palco!

Io?

Si!

Quell’inconfondibile Coco Chanel mi avvolge…

Raccontaci… per un giorno sarò viaggiatore…

Saint-Rémy-de-Provence e Van Gogh 
Il manicomio di Van Gogh galleggia dentro una luce morbida, e non mette paura. Ci si arriva percorrendo un viale di ulivi e cedri. Il luogo si chiama Saint Paul de Mausole, appena fuori Saint Rémy, ed è un antico monastero diventato ospedale psichiatrico nel 1855. I colori violenti, disperati di Vincent non ci sono. Tutto è come avvolto nel pallore di un sogno. Una statua magra dell’artista, spiritato anche nel bronzo e con un buffo mazzo di girasoli in mano accoglie i visitatori.
Ma è con gli occhi di Vincent che bisognerebbe guardare. Qui l’artista arrivò l’8 maggio 1889, dopo essersi amputato l’orecchio ad Arles, e vi restò 53 settimane, nelle quali dipinse 150 tele firmandone solo sette, alcune delle quali capolavori immortali. Gli Iris,  La camera di Vincent ad Arles, L’autoritratto blu,  L’Arlésienne ,  La notte stellata, terribile notte dove la luna è un sole che precipita, il cipresso un coltello nero e gli astri sanguinano.
Dopo averla conclusa, nel dicembre 1889, tentò di avvelenarsi inghiottendo colori a tempera e bevendo il cherosene delle lampade. Eppure, Vincent van Gogh non era un pazzo furioso. Qui, al manicomio di Saint Paul, aveva addirittura due stanze, come l’ospite di un albergo. Il fratello Theo pagava la retta e gli inviava il materiale per dipingere, che Van Gogh chiedeva di continuo. «Mandami, ti prego, trentatré tubetti di colore, bianco, rosso lacca, verde smeraldo, arancione, cobalto, malachite, cromo e blu oltremare». Dipingere per resistere…

Resistere… aver la forza di continuare a vivere, cercando in ogni respiro quella felicità…

Nonpertutti

MAMDG

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