La rivoluzione:
Come si passa da danza classica a danza moderna? Quale cambiamento è il segnale della nascita di una danza nuova?
La danza accademica dell’Ottocento era la grammatica di un corpo aristocratico e borghese. La nascita della danza moderna è la testimonianza di un profondo disagio: non ci si rispecchiava più in quell’idea di danza, che stava tramontando, e si sentiva sempre più il bisogno di una riappropriazione del corpo. Le parole d’ordine della rivoluzione di inizio Novecento sono: liberazione, armonia gestuale, bellezza del nudo, corpo come opera d’arte e ritorno alla natura.
Una delle pioniere della danza moderna è Isadora Duncan (1877-1927).
La Duncan affermava che l’armonia di movimento a cui ispirarsi doveva essere cercato in natura, nel movimento delle onde, del vento, degli alberi, degli animali: “Sono nata in riva al mare. La prima idea del movimento e della danza mi è venuta di sicuro dal ritmo delle onde”. (I. Duncan)

La Duncan combatteva tutto ciò che era contro natura, come l’en-dehors della danza accademica, e cercava un ideale di grazia e bellezza incontaminata che lei riconosceva nell’antica Grecia. Proprio per questo rifiutò il tutù e le scarpette da punta per indossare tuniche impalpabili che richiamavano quelle greche e che garantivano maggiore libertà di movimento. Queste vesti succinte suscitarono inizialmente scandali e disapprovazione pubblica nonostante si andasse verso una legittimazione culturale di questo fenomeno artistico.

Secondo la Duncan il centro propulsore del movimento era il plesso solare dove, a suo parere, si concentrano tutte le emozioni e le passioni. La danza doveva essere generata da un impulso interiore, doveva essere libera da schemi e tecniche predefinite, il corpo doveva essere quasi nudo, scalzo, naturale, all’aria aperta, i movimenti armoniosi. Su questi principi elaborò un progetto pedagogico rivolto soprattutto alle fanciulle.

La Duncan diventò così non solo una danzatrice ma la personificazione dell’aspirazione femminile, dell’emancipazione dai ruoli tradizionali di moglie e madre, della libertà sessuale e della realizzazione personale.
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